
Omeopatia
![]() Perché l'omeopatia?
Perché chi soffre di tonsilliti sviluppa un episodio ogni volta che si espone all'umidità, mentre altri, pur facendo la stessa vita, stanno sempre benissimo? E che senso ha assumere un antibiotico, se elimina il batterio di quel giorno ma lascia indifesi e pronti per un'altra tonsillite alla successiva giornata di nebbia? L'omeopatia risponde a questi quesiti con il concetto di "terreno" cioè la predisposizione di un soggetto ad ammalarsi di determinate patologie. Il terreno infatti è l’insieme delle caratteristiche psicologiche, metaboliche, fisiologiche di un soggetto e la loro capacità di reagire agli influssi dell'ambiente esterno. Curando il terreno, si riduce la tendenza dell'individuo a sviluppare le malattie alle quali è predisposto.
Che cos'è l'omeopatia?
L'omeopatia crede che un soggetto non sia malato perché ha una malattia, ma abbia una malattia perché è malato, cioè è malato il suo ‘terreno'. quindi è malato chi non è in grado di adattarsi e mantenere il suo equilibrio, cioè la salute. I medici dell’antichità chiamavano 'Vis Medicatrix Naturae’ la capacità innata dell'organismo di guarirsi. Se la salute è uno stato di equilibrio dinamico della persona, la malattia sarà uno squilibrio, che la Vis Medicatrix cercherà di portare verso l'esterno, cioè verso organi meno vitali, quindi verso un miglior livello di salute. Ecco perché gli asmatici spesso alternano l'asma, patologia profonda e seria, all'eczema, fastidioso ma superficiale, quindi certamente meno preoccupante. LA Vis Medicatrix in questi casi dunque porta la patologia sulla pelle, ma se interveniamo con una pomata al cortisone, questo bloccherà le difese naturali e la riporterà nei bronchi, impedendo al nostro organismo di guarire. L'omeopatia invece supporta la Vis Medicatrix nel suo intento di risanare l'organismo. Ecco perché in omeopatia i sintomi lamentati dal paziente, invece che essere contrastati e cancellati con un farmaco (per es. con un antipiretico contro la febbre o un antinfiammatorio contro il mal di gola), vengono utilizzati come guida per individuare il rimedio omeopatico e in un secondo momento per interpretare la reazione alla terapia. La scelta del rimedio omeopatico si basa allora sui dati fisici, emozionali, mentali, costituzionali, tossicologici, sulla storia clinica del paziente, e quindi si può affermare che l'omeopatia cura la persona nella sua totalità. | Omeopatia
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Come cura l'omeopatia?
Il concetto omeopatico di terapia come
cura della predisposizione della persona ad ammalarsi è introdotto
da Samuel Hanhemann, nella seconda metà del 1700. Medico, chimico e
farmacista solo intuitivamente poteva sapere che diluendo le sostanze
medicamentose per renderle meno aggressive e poi dinamizzandole, cioè
battendole 100 volte su una superficie, stava estraendo
l'informazione, cioè la vibrazione di sostanze di origine animale,
vegetale o minerale. Il rimedio omeopatico, infatti, è
un'informazione: un campo elettromagnetico che si sovrappone a quello
del paziente correggendo la reattività dell'organismo. Tutto questo
viene oggi spiegato dalla fisica quantistica con la capacità
dell'acqua di codificare informazioni e, nell'organismo vivente, di
trasmetterle alle zone circostanti. Informando l'acqua con la
vibrazione di una sostanza, le sue molecole assumeranno la frequenza
oscillatoria caratteristica di quella sostanza: questo è il rimedio
omeopatico. Siccome l'acqua costituisce il 75-80% del corpo umano, il
rimedio omeopatico trasmette quella vibrazione all'acqua dei tessuti
e quindi a tutto l'organismo. Tuttavia il funzionamento del farmaco
omeopatico è ancora allo studio dei fisici e dei ricercatori, il
sapere è in continua evoluzione. ![]()
Che cosa cura l'omeopatia?
L’omeopatia trova la sua migliore
espressione nella cura delle malattie croniche, con l'intento quindi
di correggere la tendenza dell'organismo ad ammalarsi in un certo
modo e di certe patologie (quindi cura il 'terreno') ed in questo
risiede la più importante differenza tra l'omeopatia e la medicina
ufficiale. E' però molto utile anche nelle patologie acute, per
esempio l'influenza. In questi casi, quando la somministrazione del
rimedio omeopatico avviene ai primi sintomi, l'azione benefica si
manifesta in poche ore, lasciando il paziente in condizioni di
benessere.
Nelle malattie croniche, invece, dà
beneficio in pochi giorni o poche settimane, in base alla severità
ed alla durata della patologia, e va continuata più a lungo per
ottenere e poi mantenere il riequilibrio dell’organismo. Lavorando
sul terreno costituzionale del soggetto, disintossica, aumenta le
difese immunitarie e rende meno frequenti le recidive. Essendo
studiato sulla totalità della persona, il rimedio indurrà un
cambiamento globale. Di solito il paziente dice: mi sento molto
meglio, sono più vitale, dormo meglio, affronto i problemi con più
determinazione e meno ansia e, soprattutto, mi ammalo molto meno.
Questa è la vera omeopatia, che porta ad un cambiamento della
qualità della vita. Le applicazioni più frequenti
dell'omeopatia sono:
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