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Allergie o allergici?
 
Un altro modo di trattare le allergie ai pollini
starnuti a primavera
La giovane e brillante psicologa dev’essere rimasta un po’ perplessa quando alla domanda: "Lei cura le allergie? Vorrei inviarle un paziente asmatico" si è sentita rispondere: “No, non curo le allergie. Però curo gli allergici”.
 
Ho poi chiarito  che se tutti siamo esposti in modo simile, almeno noi che viviamo in città, ai pollini, alla polvere e a molti altri allergeni , ma solo alcuni di noi sviluppano un’ allergia, non può essere che sia ‘colpa’ dei pollini o delle altre sostanze, altrimenti avremmo tutti la stessa reazione. Le più importanti riviste scientifiche hanno pubblicato studi molto interessanti sulle modalità della risposta di tipo allergico, ma la terapia che assumono i pazienti che approdano al mio studio è sempre più o meno la stessa e si limita a trattare i sintomi, lasciando la reattività dell'organismo in piena attività.
 
L'omeopatia invece mira a correggere l'atteggiamento dell'organismo allergico, che reagisce in modo eccessivo a stimoli che per altre persone sono tollerabili. Analizzando  le modalità di reazione di ciascun paziente, l'omeopata sceglie per ognuno il rimedio più indicato.
 
Ci sono sicuramente dei punti in comune per tutti, per esempio in tutti i pazienti allergici è presente uno squilibrio del sistema immunitario che entra in contatto con l'allergene. Tale contatto avviene a livello delle mucose, nel nostro caso quelle respiratorie, dove il tessuto linfoide associato alle mucose (MALT) si incarica della risposta immunitaria  sia umorale (mediante i linfociti B che producono gli anticorpi) che cellulare (mediante i linfociti T, che realizzano una risposta più articolata) in seguito agli stimoli antigenici locali. Ma l'omeopatia è nata molto prima che si avessero queste conoscenze e anche la possibilità di analizzare l'assetto immunitario del paziente e perciò si avvale di altri parametri, cioè i sintomi peculiari del soggetto in esame, che sono quelli che guidano nella comprensione delle modalità reattive del soggetto stesso e quindi nella scelta del rimedio. Un dato di cui gli omeopati hanno sempre avuto sentore, ben prima che venisse dimostrato scientificamente, è che tutte le mucose sono in comunicazione tra loro e lavorano in sinergia.
 
Oggi sappiamo infatti che il MALT è presente in tutte le mucose e si distingue per esempio in GALT (gut-associated lymphoid tissue), che è il tessuto linfoide associato all’intestino (si pensi all'appendice ileo-cecale e alle placche di Peyer). In BALT (bronchial-associated lymphoid tissue), che è il tessuto linfoide delle mucose bronchiali. In NALT (nose-associated lymphoid tissue), cioè il tessuto linfoide associato alla mucosa nasale. In SALT (skin-associated lymphoid tissue), il tessuto linfoide presente negli strati profondi della pelle. In VALT (vascular-associated lymphoid tissue), tessuto linfoide associato ai vasi sanguigni. Il continuo passaggio di informazioni tra questi sistemi, definiti  Network immunitario,  determina  la risposta dell’organismo al contatto con l’antigene e spiega come mai il soggetto allergico ai pollini, in fase acuta, tende per esempio ad avere una maggiore sensibilità  dell'intestino ( e dunque spiega  anche perché è importante curare l'alimentazione in questi periodi).
 
Un altro elemento comune agli allergici è l'infiammazione delle mucose, che incrementa la risposta immunitaria, che a sua volta aumenta l'infiammazione stessa. Inoltre pare dimostrato che la presenza di acari o muffe nelle mucose del paziente lo renda meno tollerante verso gli allergeni.
Come mettere insieme tutti questi dati e sfruttarli ai fini terapeutici? Per la verità non è strettamente necessario se i sintomi sono così chiari da indicare con certezza un determinato rimedio omeopatico, il quale, lavorando su tutta la persona, diminuirà l'infiammazione di tutte le mucose, rendendole meno inclini ad ospitare muffe o acari, e renderà il network immunitario più efficace nel creare una tolleranza verso gli allergeni.
 
Limitandoci alle allergie di questo momento, quelle da polline, i rimedi più frequenti sono:
 

ALLIUM CEPA: il naso cola abbondantemente con una secrezione acquosa che irrita e provoca bruciore alle narici ed alla parte tra naso e labbro superiore. La secrezione aumenta entrando in un ambiente caldo ed è moderatamente migliorata dal fresco. Gli starnuti sono numerosi. Gli occhi lacrimano ma non sono irritati.

EUPHRASIA: secrezione molto abbondante dal naso, che non brucia, e dagli occhi, che invece sono molto irritati. Può essere presente asma. Miglioramento all'aperto.

ARSENICUM ALBUM: secrezione molto abbondante ed irritante sia dal naso che dagli occhi, con ostruzione nasale. Miglioramento in ambiente chiuso.

SABADILLA: abbondante secrezione nasale ed oculare, con ostruzione e prurito del naso. Di norma Sabadilla allevia quel fastidioso prurito del palato e delle orecchie.

Approfondendo l'argomento, si possono trovare altri rimedi omeopatici che 'calzano' sull'intera persona e non solo sulla sintomatologia allergica, ma la descrizione è più complessa. Se ben scelto, il rimedio copre da solo tutto il quadro sintomatologico e realizza quell'equilibrio immunitario che spegne l'infiammazione.

Considerando però che siamo sempre più inquinati dall'ambiente in cui viviamo, dagli alimenti che assumiamo e dal nostro stile di vita, spesso vale la pena di aiutare il rimedio omeopatico con un fitoterapico o un altro prodotto che disintossichi il fegato, organo sempre coinvolto nelle allergie, come la medicina cinese insegna, e magari anche un probiotico che ricostitisca la corretta flora intestinale. Se il paziente si presenta in fase acuta, bisogna dargli subito sollievo, e allora può funzionare bene Ribes Nigrum, meglio come macerato glicerico: 30-40-50 gocce 3 volte al dì. In caso di sintomatologia importante è utile ricorrere agli allergeni omeopatizzati, cioè gli stessi pollini che determinano l'allergia, ma diluiti e dinamizzati: spegneranno immediatamente ed efficacemente il fuoco dell'infiammazione.

Resta da considerare un altro approccio, cioè l'idrocolonterapia, la cui efficacia è spiegata proprio dagli studi sul tessuto linfoide associato alle mucose (MALT e GALT) : ripulire ( anche da acari e da muffe), disintossicare e quindi sfiammare la mucosa dell'intestino porta ad un effetto marcato su tutte le altre mucose. E' molto efficace anche associata alla terapia per l'asma.

Lavorare in questo modo, prendendosi cura di tutti gli aspetti del paziente (non ho nominato quelli psicologici, che saranno oggetto di un prossimo articolo) significa curare, non semplicemente mettere a tacere i sintomi, che anno dopo anno si ripresenteranno sempre più smorzati, fino a diventare trascurabili.


 
 
 

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