
Dimagrire dopo le vacanze? Con l'omeopatia, naturalmente! ![]() Lo
sappiamo: con la scusa di combattere il caldo o per noia o perchè
'in compagnia bisogna fare quello che fanno gli altri', ci si concede
quel gelato o quel dolce in più, oppure quella superporzione di
pasta che a casa ci si vieta per non ingrassare. Non ci sarebbe
niente di male se il cedimento fosse occasionale, ma in vacanza
rischia di ripetersi tutti i giorni. E adesso specchio e bilancia ci
presentano il conto...
Parola d'ordine: calma ed equilibrio Innanzitutto non stressiamo il nostro corpo cercando di smaltire in pochi giorni il peso accumulato magari in un mese. Trattiamolo con dolcezza e lui risponderà dimagrendo progressivamente e mantenendo i risultati raggiunti. Poi evitiamo di lasciarci ossessionare dalla bilancia: pesarsi una volta alla settimana è più che sufficiente e ci dà più soddisfazione Non sentiamoci a dieta, quasi in castigo, cerchiamo invece di vivere questo periodo come un percorso di ritorno all'equilibrio, un recuperare il nostro stato di benessere, un atto d'amore verso noi stessi. La serenità aiuta i nostri organi a lavorare meglio, mentre chi tende ad ingrassare lo fa più facilmente quando è sotto stress. Alimentazione Naturalmente il primo atto sarà modificare l'alimentazione, evitando in modo rigoroso i dolci e l'eccesso di grassi. E' di questi giorni, agosto 2016, la tassa sulle bibite ad eccessivo contenuto di zucchero imposta in Gran Bretagna, e da noi la proposta di una legge che vieti nelle scuole la vendita nei distributori automatici di bibite e di merendine con un eccesso di grassi e zuccheri. Bene l'olio EVO, ma senza esagerare, meno bene il burro (siamo ancora in estate), non bene gli altri grassi animali. Bandite le margarine. Ammessi invece i cosiddetti 'grassi sani', cioè mandorle e pinoli, avocado. Frumento e cereali in genere vanno ridotti e sostituiti con cereali integrali, soprattutto con il riso integrale. Ci sono anche piante erbacee come la quinoa e l'amaranto che sostituiscono egregiamente i cereali, apportando meno calorie e zero glutine. Un test per le intolleranze non basta Per il discorso glutine è bene affidarsi ad un esperto: ci sono diversi gradi di intolleranza al glutine senza la presenza di celiachia, e spesso non è facile diagnosticarli, quindi non si può procedere da soli. In ogni caso, glutine o no, la cosa migliore è sottoporsi ad un esame Vegatest che rivela anche gli altri alimenti da evitare, nell'ambito però di una visita medica che stabilisca regole di alimentazione studiate per quel soggetto e valuti con attenzione la situazione generale : digestione, funzionalità intestinale, capacità di disitossicazione dell'organismo, carenze di vitamine o minerali, atteggiamento psicologico. Questo eviterà errori, carenze nutrizionali e crisi di fame e di voglia di determinati alimenti. Spesso infatti la voglia di un alimento rivela una carenza di uno specifico nutriente, per esempio chi ricerca il cioccolato ha spesso una carenza di magnesio, che farebbe bene a trovare in noci, semi, pesce e verdure a foglia verde. Se non è sufficiente, esistono ottime preparazioni di magnesio in bustine idrosolubili o in capsule, anche addizionate con le vitamine del gruppo B, che sollevano dalla stanchezza tipica di chi è carente di questo importante minerale. La voglia di cibi salati cerca invece di dare sostegno ai surreni, cioè le ghiandole che ci permettono di rispondere alle diverse richieste di energia durante la giornata. E' ovvio che una condizione di stress cronico sottoponga questi delicati organi ad un superlavoro, quindi al bisogno di essere nutriti. La medicina cinese insegna da millenni che rene e surreni sono collegati al sapore salato: una modesta quantità di sale li nutre, ma un eccesso provoca indurimento delle arterie. Un aiuto ci viene dagli oligoelementi: Manganese-Cobalto, una fiala al mattino 3 o 4 volte alla settimana. Se il tono dell'umore non è granchè, meglio Litio, stessa posologia. Più complesso il discorso del desiderio di dolci, che rivela un eccesso di oscillazioni della glicemia durante la giornata. Mantenere i livelli di zucchero nel sangue costanti evita picchi di liberazione di insulina, che fa penetrare lo zucchero nelle cellule, dove viene processato e quindi, quando in eccesso, aumenta la massa grassa e il glicogeno, che fa trattenere liquidi. Bisogna ricordare sempre che si tratta di equilibri, quindi è sbagliato evitare tutte le fonti di zuccheri, per esempio gli amidi o la frutta, nel tentativo di dimagrire velocemente: abbiamo bisogno del glucosio come fonte di energia per il corpo e soprattutto per il cervello. Inoltre una carenza di glucosio determina i cosiddetti 'attacchi di fame' perchè l'organismo la interpreta come un allarme ( oddio, siamo in carestia, devo subito farmi delle riserve!), che è l'esatto contrario di quello che serve a noi. Zinco-Nichel-Cobalto è l'oligoelemento che regolarizza i livelli ematici del glucosio. Lycopodium Clavatum 9 CH in granuli è il rimedio omeopatico che più frequentemente si adatta agli amanti del dolce, soprattutto se soffrono di gonfiore addominale, Sulfur 4 CH se in più tendono alla diarrea e mal sopportano il caldo. L'infiammazione Viene definita un killer silenzioso, perchè influenza, quando è cronica e non abbastanza 'forte' da essere notata attraverso sintomi importanti, le nostre difese e comporta una serie di rischi per la salute. Qui ci interessa il fatto che in presenza di infiammazione il tessuto adiposo non risponde più correttamente agli stimoli di regolazione del metabolismo, portando, in persone predisposte, all'accumulo di cuscinetti sull'addome e sui fianchi. I semi d'uva sono potenti antiossidanti che combattono l'infiammazione, il tè verde è antiossidante e lavora sul metabolismo dei grassi favorendo la lipolisi e il minor assorbimento di quelli che introduciamo con l'alimentazione. Lo Iodio oligoelemento ed il Manganese-rame stimolano delicatamente la funzione lipolitica della tiroide. Thuja 4 CH favorisce il dimagrimento delle persone che accumulano sull'addome e sul tronco. Natrum sulfuricum è indicato se c'è un'importante ritenzione idrica, diffusa a tutto il corpo. L'infiammazione spesso è provocata dall'azione di batteri normalmente presenti nel nostro intestino, che a loro volta risentono di ciò che mangiamo e di come lo digeriamo. E siamo arrivati al discorso più importante: La digestione Qualunque discorso si faccia e qualunque esperimento o dato di laboratorio si citi, che si parli di infiammazione, di batteri dell'infiammazione, di flora batterica intestinale o di neurotrasmettitori che condizionano l'umore, l'appetito o la voglia di dolci, alla radice del problema c'è sempre questa funzione fondamentale per la sopravvivenza ma anche, ora scopriamo, per ogni tipo di equilibrio, sia fisico che psichico. Anche quando il Vegatest non segnala niente di particolare, testo sempre alcuni rimedi che lavorano sulla digestione, e nella maggior parte dei casi uno di questi è necessario. 'Ma io digerisco anche i sassi!' Si, però i nostri organi ci danno dei sintomi solo quando ormai l'insufficienza della loro funzione è conclamata, ma prima di questo stadio ci sono vari livelli di alterazione di cui non ci accorgiamo. Una buona digestione favorisce l'equilibrio della flora batterica dell'intestino, che collabora al benessere generale e al mantenimento delle difese immunitarie, ma inoltre svolge un ruolo nel prevenire l'infiammazione cronica ( quindi l'accumulo di grassi). Studi su soggetti in sovrappeso rivelano che la loro flora intestinale è meno varia, con una prevalenza di batteri che metabolizzano i carboidrati. E' soltanto uno dei fattori che stanno alla base del problema, ma l'esperienza insegna che curando la digestione il paziente torna di buon umore e dimagrito. Che cosa c'entra l'umore? Alcuni batteri sono in grado di produrre aminoacidi come la Tirosina ed il Triptofano, che sono precursori della Dopamina e della Serotonina, neurormoni della ricompensa piacevole e del buonumore, che tra l'altro ci rendono meno gravoso seguire un regime dietetico. Insomma,
dimagrire è un processo che coinvolge molti aspetti del
funzionamento del nostro organismo, quindi va affrontato con una
visione d'insieme che valuti quale sia l'approccio più indicato per
ogni persona. Non si sbaglia però se si sostiene la digestione, per
esempio con
Nux Vomica 5 CH quando
malessere e gonfiore compaiono un'ora dopo i pasti, con nausea o
acidità. Lycopodium
Clav 5CH invece per
chi si sazia subito e ha gonfiore ed eruttazioni già a fine pasto,
ma si sente subito meglio con una bevanda calda, ed è perseguitato
da meteorismo e da flatulenza. Quando invece l'addome è teso e ci
sono dolori crampiformi che migliorano mangiando, il rimedio più
adatto è Graphytes.
Nelle
coliche
gassose, anche dei bambini, Carbo
vegetabilis 30CH è
un must | ![]() LINKS ![]() DOWNLOAD |