La 'Fertility' vista dall'omeopata
Aiutare l'organismo femminile ad essere 'accogliente'
 Mi è successo molte volte di trovarmi
difronte una giovane donna o una coppia che 'cerca' un figlio.
Generalmente è soprattutto la donna, biologicamente più coinvolta
nel processo, ad affrontare il problema con ansia ed impazienza,
emozioni che in una questione così delicata rischiano di complicare
le cose. Quindi il primo passo è tranquillizzarla ( o
tranquillizzarli), chiedere da quanto tempo lo 'cercano' e nel caso
chiarire che si parla di infertilità dopo un anno di rapporti liberi
non seguiti da gravidanza. Mi informo sugli accertamenti già
eseguiti ( Quali esami ha fatto? Che cosa le ha detto il ginecologo?
Il suo partner ha fatto lo spermiogramma?). Poi indago con attenzione
la funzionalità dell'apparato riproduttivo di lei: lunghezza dei
cicli, cioè l'intervallo tra una mestruazione e l'altra ( un ritmo
tra i 26 ed i 30 giorni è nella piena normalità). Quanto dura il
flusso mestruale? E' abbondante? Si interrompe e poi riprende? Ci
sono coaguli? Il colore è chiaro, tenue o rosso vivo? Il flusso
inizia subito o è preceduto da alcuni giorni di spotting? Le
mestruazioni sono dolorose? Se si, dove è localizzato il dolore:
nell'addome? Nella zona lombosacrale? Nelle cosce? Il dolore si
accompagna a nausea, vomito o diarrea? Ha una sensazione di peso come
se l'utero volesse uscire dal basso? Gambe pesanti e caviglie gonfie?
E poi mi informo su una eventuale PMS, cioè la sindrome
premestruale: in questa fase è più ansiosa o irritabile? Ha sbalzi
di umore? Piange facilmente? Accusa cefalea? Insonnia? E poi: avverte
l'ovulazione? Come : dolori addominali? Lombari? Si verifica spotting
(piccole perdite)? Ha avuto oppure ha infezioni in atto? Da omeopata,
mentre la interrogo su questi argomenti che le suscitano ansia ed
apprensione, la osservo: ha solo una normale, comprensibile ansia o è
destabilizzata? Ha fatto del desiderio di un figlio il centro dei
suoi pensieri? Sgrana gli occhi mentre ne parla (è ormai diventata
un'ossessione)? Mi lascia lavorare rispondendo in modo collaborativo
o mi interrompe continuamente con domande? Cerca addirittura di
guidare lei l'indagine e le mie deduzioni oppure vive il problema con
una coloritura depressiva ( è abbandonata sulla sedia e si lascia
interrogare passivamente? Tiene lo sguardo basso? Ci ha ormai
rinunciato e viene dall'omeopata per non lasciare niente di
intentato?) ? E osservo anche il rapporto tra i due partner: chi ha
il predominio nella relazione? Lei ha un atteggiamento da ape regina
o invece c'è una bella collaborazione nella gestione del problema?
La mia indagine continua e si estende a tutti gli organi e a tutti
gli apparati perchè voglio farmi un quadro generale della paziente:
se scelgo il rimedio basandomi sugli aspetti locali, generali e
reattivi, oltre a quelli psichici, esso rispecchierà la persona
nella sua globalità e quindi realizzerà un riequilibrio che
coinvolge tutti questi aspetti. Il mio studio però privilegia sempre
la sfera psichica, perchè è quella che più di ogni altra
suggerisce il rimedio più indicato. Per quanto strano possa
sembrare, siamo consapevoli solo di alcune delle nostre emozioni,
mentre la maggior parte di esse rimane nascosta ed influenza a nostra
insaputa il nostro modo di essere e di reagire. Da agopuntore, svelo
spesso l'origine di sintomi quali dolori, contratture, cefalee,
problemi digestivi, persino tendenza alle distorsioni e molti altri
in emozioni che il paziente crede di aver superato o, fino a quel
momento, nemmeno ricorda di aver avuto. Ogni sportivo, per esempio,
sa bene che lo stato emotivo influenza in modo significativo la sua
performance in termini di scioltezza muscolare, coordinamento,
prontezza. Ecco quindi l'importanza di capire quali emozioni agiscono
in una fase della vita così complessa e delicata come quella del
desiderio di maternità.Terminata l'indagine sugli organi, gli
apparati, le malattie generali e della sfera ginecologica, gli
eventuali interventi chirurgici, ho quasi tutti gli elementi per
individuare il rimedio più adatto. Nella maggior parte dei casi si
tratta di un rimedio omeopatico che lavora sugli atteggiamenti di
chiusura e sui rancori, altre volte sulle paure. Molto spesso si
tratta di NATRUM MURIATICUM, rimedio principe del risentimento anche
di vecchia data. Il soggetto sensibile a questo farmaco in genere è
una persona composta e controllata ma molto sensibile, che però
difende la sua fragilità nascondendola dietro una maschera di
efficienza o di apparente freddezza. Non si rivelerà mai
completamente, se non a qualcuno di cui si fida in pieno, ma la sua
fiducia e la sua confidenza sono difficili da conquistare, e guai poi
a deluderlo: si chiuderà immediatamente a riccio. E' una paziente
che può soffrire di dolori mestruali anche molto intensi, con forte
malessere fino allo svenimento. Spesso il flusso mestruale fatica ad
iniziare ed è scuro. PULSATILLA è un altro rimedio che
molto facilmente soffre di squilibri ormonali: la mestruazione sembra
sempre imminente ma questa sensazione può protrarsi per giorni.
Sintomo tipico di Pulsatilla è il flusso che dura due o tre giorni,
si interrompe per un giorno e poi riprende. Dolori mestruali
generalmente meno intensi rispetto a Natrum Mur. Pulsatilla sul piano
psichico presenta un carattere dolce e affettivo, tendente alla
dipendenza, ma è più portata a ricevere coccole ed attenzioni che a
darne. VERATRUM ALBUM ha una sintomatologia
algica importante, con dolore molto intenso fino allo svenimento,
vomito e diarrea. Migliora restando seduta sul wc perchè questa
posizione riduce la pressione addominale, ma spesso rischia di
svenire e deve essere sventagliata e riaccompagnata a letto. E' un
rimedio di diarrea in ambo i sessi e anche nei bambini. Non sempre si
manifesta una sua caratteristica psichica, cioè la paura di perdere
lo stato sociale, mentre più di frequente si rivela il suo lato
aggressivo e tendente alla collera. I sintomi fisici suggeriscono uno
stato infiammatorio addominale che il rimedio contribuisce a placare. PLATINA è un altro rimedio dalla forte
connotazione aggressiva, con un marcato senso di superiorità:
guarderà il medico dall'alto in basso valutandone l'adeguatezza sia
professionale sia dell'aspetto, tollererà con malcelata impazienza
l'interrogatorio, al quale risponderà con degnazione e manterrà
un'aria superiore da signora fino a che reputerà il suo
interlocutore alla sua altezza. Sarà più interessata a ben figurare
e a primeggiare che ad affrontare il problema per cui si presenta
alla visita, anche perchè ai suoi occhi tradisce una sua
défaillance. Caratteristica unica delle mestruazioni di Platina è
un dolore mestruale molto intenso placato dall'emissione della mucosa
uterina a stampo. SILICEA è un soggetto estremamente
freddoloso, di solito di corporatura minuta, tendente all'astenia. La
donna ha un carattere timido e riservato, può essere remissiva, ma
sa essere coriacea quando decide di non cedere. Poco incline alla
confidenza, racconterà i suoi sintomi con pudore e parsimonia.
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