
Ansia, umore depresso? Per fortuna c'è il Fast Reset! - Seconda parte - Affrontarli senza farmaci e senza dieta si può ![]() Per la verità una crisi l'ha avuta, ed è stato dopo il primo colloquio con la psicologa, alla quale ha ovviamente dovuto raccontare tutta la sua storia. Le confermo che la causa scatenante è stato certamente questo rivivere tutte le emozioni, in particolare quelle che non abbiamo ancora trattato. E infatti, a parte qualche ulteriore piccolo problema post-seduta con la psicologa, quella è stata la sua ultima crisi di ansia. Quell'episodio però l'ha un po' destabilizzata, quindi rimediamo con: “La mia paura che mi tornino le crisi vuole che io abbia fin da subito la certezza che non ce ne saranno più”. Resta da completare il lavoro iniziato la volta precedente: “La mia paura di perdere le persone che amo vuole che io accetti questa idea e la viva con serenità” ?? Si sente subito sollevata e mi racconta quale effetto ha sortito fin qui la terapia: è molto meno apatica, reagisce alla voglia di non fare niente occupandosi di qualcosa (Brava, Ginny!), è stanca ma ama il suo lavoro perché le dà la possibilità di imparare molte cose. E qui affrontiamo una serie di situazioni spiacevoli che deve sopportare al lavoro, ma che non le impediscono di viverlo positivamente. Arriviamo ai primi di luglio, quando una Ginny ulteriormente dimagrita (non abbiamo ancora affrontato questo argomento né abbiamo parlato di alimentazione, il dimagrimento è solo un effetto collaterale della terapia dell'ansia) e molto più distaccata dai suoi 'fantasmi' riferisce che ha avuto solo qualche momento di agitazione e di malinconia, sempre dopo una seduta con la psicologa. Non ci si sofferma né dà importanza alla cosa, perché ormai conosce il motivo di questa sua reazione. Però, visto che ha ancora qualche momento di debolezza, non si fida a restare in casa da sola, teme di scoprire che ha ancora paura. Il discorso si sposta sui suoi genitori: “Il mio dispiacere perché stanno invecchiando vuole che io accetti la realtà, smetta di sprecarci le mie energie e le recuperi per vivere la mia vita”. E' solo dispiacere? No, c'è anche la compassione: ”La mia compassione per i loro problemi vuole che io porti loro aiuto dove è possibile.” Ha accettato che i suoi possano invecchiare e prima o poi morire, ma ecco che si ripresenta la paura della morte, questa volta per sé, per le sue sorelle e i loro mariti e fidanzati: “La mia paura che dopo la loro morte toccherà a tutti noi, vuole che io scappi da questa situazione”. Intanto però il Vegatest 'dice' che è finita la fase 'Aconitum' ed è iniziata quella 'Natrum Muriaticum', che riguarda i vecchi rancori, che, ora che il panico e le ansie occupano meno spazio, possono riaffiorare. IL 12 luglio mi riferisce una nuova crisi di ansia dopo l'incontro con la psicologa: aveva malessere, cardiopalmo ed agitazione, non riusciva proprio a stare ferma. Ritorna il tema del controllo: da ragazzina aveva l'idea che si crescesse e si avesse tutto subito sotto controllo e che, non avendo avuto casi di tumore in famiglia, lei e tutti i suoi ne fossero immuni. Invece la vicenda del padre le ha dimostrato che non è così. “Il mio sconcerto all'idea che crescendo non ho le cose sotto controllo vuole proteggermi da una realtà che non mi aspettavo, non avevo previsto e non so gestire”. “Quello che mi mette in crisi è l'idea che non c'è niente di fisso e sicuro, le cose cambiano e le persone muoiono. Non ci avevo mai pensato”. Cioè gli eventi sfuggono al suo controllo e questo la sconcerta. E così formuliamo insieme questa frase: “il mio sconcerto al pensiero che le cose cambiano e le persone muoiono vuole evitarmi l'impatto con una realtà che non avevo realizzato e che non posso gestire”. Questa volta Ginny non fa il sospirone che segnala che si sta rilassando e invece puntualizza che quello che davvero non accetta è il fatto che non ci sono certezze e che tutto può cambiare improvvisamente (ha ragione, nel Fast Reset bisogna essere molto precisi!). Siamo comunque ancora nello sconcerto perché l'imprevedibilità dei cambiamenti la spiazza: “Il mio sconcerto per come tutto può cambiare improvvisamente vuole evitarmi l'impatto con una realtà che non posso prevedere e non posso gestire”. Ritorna la compassione per i suoi genitori, che attraversano un periodo difficile e la trattiamo di nuovo. Il 19 luglio arrivano nuove soddisfazioni: da qualche giorno ha la sensazione di 'sabbiolina in gola', che a tratti le dà ansia perché le induce la tosse e quindi potrebbe soffocare, ma lo dice con un certo distacco, non è più dominata dalle sue emozioni riguardo al soffocamento. Non ha avuto crisi di malessere, e soprattutto dice che non deve affrontare ora tutti i possibili problemi, quando arrivano ci si pensa (e vai, Ginny!!). L'idea che tutto possa cambiare improvvisamente non le piace, ma non la terrorizza, non sta troppo a rimuginarci. Nel tardo pomeriggio rimane in casa da sola, è andata a trovare la sorella solo il giorno in cui sentiva 'gli spilli in gola'. Al controllo del 1' agosto dice di non aver avuto episodi rilevanti di ansia, ma solo qualche momento di malinconia. Vorrebbe passare più tempo con i suoi o con gli amici. Resta a casa da sola tranquillamente, esce solo se ne ha motivo. A volte si chiede: e se poi sto male? “La mia ansia di poter stare ancora male vuole che io abbia fin da subito la certezza che starò benissimo”. A questo punto possiamo permetterci di trattare le difficoltà di relazione con una persona nell'ambiente di lavoro, che la infastidisce con la sua prepotenza (ho poi saputo da altri che ha superato questo problema e che ora ne ride). Siamo in dicembre, il lavoro con Ginny non è ancora terminato per quanto mi riguarda, vorrei mettere a fuoco alcune emozioni che per ora sono in secondo piano, ma l'ho lasciata serena, positiva, consapevole delle sue possibilità e molto dimagrita (senza dieta!). Lascio spazio alla psicologa e la rivedrò all'inizio del prossimo anno. Buone feste, cara Ginny!
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