
Nuova pandemia, vecchie emozioni Un trauma che ce ne ricorda uno vecchio, moltiplica le emozioni La pandemia da COVID-19 è stato un evento tragico che verrà a lungo ricordato. Durante e dopo il periodo di chiusura ho potuto constatare che ha creato, oltre ai ben noti danni, una sofferenza più nascosta, perchè tutti, anche quelli che non se ne rendevano conto, eravamo stati spiazzati, o sconcertati, o sgomentati, in base alle caratteristiche individuali, da questa situazione che ci era piombata addosso quasi senza preavviso. Ci avevano assicurato che il virus non sarebbe mai arrivato qui da noi, e invece ce lo siamo ritrovato “in casa” e quasi da subito la situazione si era rivelata grave e pericolosa. Mentre eravamo spiazzati da questa nuova, incerta ed indefinita condizione, ci hanno ordinato di restare chiusi in casa e di limitare al massimo i contatti con l'esterno: le generazioni attuali, a parte pochi anziani, non hanno mai sperimentato lo stato di guerra, quindi eravamo immersi in una situazione nuova che oltretutto credevamo che non avremmo mai vissuto, per l'indole pacifica del nostro popolo e per le caratteristiche di eccellenza della nostra medicina. Inoltre tutte le notizie circolanti, e addirittura il tono di voce dei giornalisti televisivi, fomentavano la paura. Sono tutte condizioni che smuovono la nostra emotività e depotenziano le nostre difese. Ce n'era abbastanza per destabilizzarsi.Questo ha portato e tutt’ora porta ad ansia, crisi di panico, agitazione e senso indefinito di irrequietezza, di “essere in sospeso” , di tristezza e di malavoglia, disturbi del sonno, che non sempre é facile mettere in relazione con l’esperienza vissuta, ma che si superano solo se vengono affrontate con le terapie appropriate, proprio perchè hanno un'origine profonda di cui non siamo consapevoli. In altri casi la clausura forzata ha accentuato i conflitti irrisolti in famiglia e in altri ancora, favorendo l’introspezione, ha portato a galla le proprie ferite non ancora affrontate.Questo ha portato e tutt’ora porta ad ansia, crisi di panico, agitazione e senso indefinito di irrequietezza, di “essere in sospeso” , di tristezza e di malavoglia, disturbi del sonno, che non sempre é facile mettere in relazione con l’esperienza vissuta, ma che si superano solo se vengono affrontate con le terapie appropriate, proprio perchè hanno un'origine profonda di cui non siamo consapevoli. In altri casi la clausura forzata ha accentuato i conflitti irrisolti in famiglia e in altri ancora, favorendo l’introspezione, ha portato a galla le proprie ferite non ancora affrontate. Il caso di Marianna è molto significativo nel testimoniare come un vecchio trauma, che si credeva ampiamente superato, resta invece sempre latente e può essere riattivato da nuovi eventi, così che le emozioni del nuovo fatto si sommano a quelle antiche, impedendoci di reagire come vorremmo. Questa signora è stata mia paziente molti anni fa, poi ha trovato un bravo omeopata nella sua città e si è ovviamente affidata a lui. Quando il suo medico si è ammalato di COVID-19 e lei stessa ha avuto alcuni sintomi suggestivi per questa malattia, si è curata, ma ha avuto bisogno di alcuni suggerimenti che le ho fornito volentieri. Una volta tornata in salute, mi ha nuovamente chiamata per raccontarmi, non senza un certo sconcerto, come si sentiva. E' una donna molto forte, che ha affrontato con coraggio, decisione e senza mai perdersi d'animo le sfide che le si sono via via presentate....(continua) | ![]() LINKS ![]() DOWNLOAD |